(cyber) BULLISMO

NESSUNO FUORI: CONOSCERE ED AFFRONTARE IL (cyber) BULLISMO

Un progetto di ioNoi Famiglia

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Cos’è il bullismo

Il bullismo è un’oppressione psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona (o da un gruppo di persone) più potente nei confronti di un’altra percepita come più debole (Farrington, 1993). E’ caratterizzato da intenzionalità, persistenza nel tempo e relazione asimmetrica. Ne esistono forme dirette (picchiare, prendere a calci/pugni, mordere, appropriarsi degli oggetti altrui; minacciare, insultare, offendere, ecc.) e indirette (esclusione dal gruppo, isolamento, diffusioni di pettegolezzi e calunnie, ecc.). E’ un fenomeno in costante aumento: circa il 50% dei ragazzi riferisce di aver subito un episodio offensivo, non rispettoso e/o violento nei 12 mesi precedenti; il 19.8% è vittima assidua di una delle tipiche azioni di bullismo; il 9.1% riferisce che gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale (ISTAT 2015). Purtroppo il bullismo è spesso non identificato o sottostimato. È più semplice credere che siano “ragazzate”, piuttosto che pensare che qualcosa di realmente serio stia accadendo. Una delle prime cose da fare per prevenire e contrastare questo processo è essere informati.

Il nostro progetto

NESSUNO FUORI: CONOSCERE ED AFFRONTARE IL (CYBER) BULLISMO nasce dal desiderio che situazioni come questa non si verifichino più. In quanto genitori, insegnanti, professionisti, crediamo di avere la responsabilità di essere informati e consapevoli riguardo a questa dinamica pericolosa.

Il progetto è dedicato a giovani e adulti e mira a potenziare lo sviluppo di competenze personali e tecniche, consapevolezza, pensiero critico e dialogo su queste tematiche (bullismo, conflitti, digitale) che spesso sono causa di frizioni o scarsa comunicazione intergenerazionale.

L’offerta comprende le seguenti attività:

  • Incontri di sensibilizzazione e divulgazione. Target: adulti (genitori, insegnanti, professionisti, ecc.). Obiettivo: incrementare la consapevolezza rispetto a bullismo e cyber-bullismo, offrendo spunti di riflessione e strumenti pratici.
  • Percorsi scolastici di educazione e prevenzione. Target: ragazzi delle scuole primarie e secondarie. Obiettivo: potenziare quelle abilità e competenze che fungono da fattori di protezione rispetto ai fenomeni di bullismo e cyber e permettono di sperimentare la realtà nel modo più adeguato possibile.
  • Progetti di Educazione Digitale. Target: giovani e adulti. Obiettivo: offrire  un’alfabetizzazione rispetto alle caratteristiche, alle potenzialità e ai rischi contenuti nelle nuove tecnologie.

Come collaborare

Siete interessati ad una delle attività sopra citate? State assistendo ad un fenomeno di bullismo (o che vi sembra tale) ma non sapete come affrontarlo? Desiderate condividere con noi la vostra esperienza? Avete voglia di sponsorizzare uno dei progetti descritti o ne avete uno nuovo in mente? Contattateci!

ionoifamiglia@gmail.com // +39 370 3045259

Agli insegnanti e ai genitori: “avete tutto sotto i vostri occhi.
Occorre solo la voglia di guardare, di vedere davvero”.
E ai ragazzi e alle ragazze che vivono questo inferno:
“un abbraccio da un fratello che vi dice:
tenete duro, un giorno l’inferno finirà”
(Gramellini, M.)

Non è un percorso semplice, ma secondo noi ne vale la pena

 

Abbiamo deciso di terminare inserendo una delle testimonianze che più ci hanno inspirato nel creare questo progetto. Grazie.

“Dopo un cambio di città, il figlio maggiore di Isabella, Claudio, inizia a frequentare la seconda elementare di un nuovo istituto. L’anno trascorre tranquillamente. In terza cambia qualcosa: sin dalle prime settimane, Claudio è meno sereno, più irritabile e nervoso soprattutto nel rapporto con la sorellina. Ogni volta che la piccola esagera, lui si fa prendere da crisi di nervi, lacrime e urla. Inizia a non voler andare a scuola, a rispondere controvoglia alle domande sulle attività del mattino. All’ennesimo scontro inizia ad urlare contro la madre: “non è possibile che lei mi picchi sempre, la odio! Mi fa sempre male, è colpa sua. Tu non fai niente, le permetti di farmi male”. Isabella decide di parlargli. Il figlio le racconta che a scuola vi sono alcuni bambini che l’hanno preso di mira e lo colpiscono ripetutamente nelle parti intime senza particolari motivi. Isabella giustifica i comportamenti, “sono maschi, sono impulsivi… è normale”, ma la situazione non migliora. Una sera sorprende Claudio a guardare fuori dalla finestra. “Mamma, voglio morire” le dice, “Non ne vale la pena”. Nessuna delle insegnanti si è mai accorta del malessere del bambino; tutte hanno interpretato i litigi tra compagni come normali questioni tra bambini “un po’ fisici, che alzano le mani anche con le maestre per attirare l’attenzione”. Claudio ha cambiato scuola. Oggi è sereno. Ride, scherza, i suoi quaderni sono ordinati. Parlando della sua nuova maestra, dice: “Sai che mi chiede spesso come sto?”.